giovedì 29 novembre 2012

IL SEGRETO DELLA SOFFERENZA

Santa Rosa da Lima ascoltò queste parole da Cristo stesso:

"Tutti sappiano che la grazia segue alla tribolazione, 
intendano che senza il peso della afflizioni 
non si giunge al vertice della grazia, 
comprendano che quanto cresce l’intensità dei dolori, 
tanto aumenta la misura dei carismi. 
Nessuno erri né si inganni; 
questa é l’unica vera scala del paradiso, 
e al di fuori della croce non c’é altra via per cui salire al cielo".




Ella stessa perciò portava questa testimonianza:

"Da parte di Cristo e con parole della sua stessa bocca 
vi avverto che non si riceve grazia senza soffrire afflizioni
E’ necessario che dolori si aggiungano a dolori 
per conseguire l’intima partecipazione alla natura divina, 
la gloria dei figli di Dio e la perfetta bellezza dell’anima...

Oh se i mortali conoscessero che gran cosa é la grazia, 
quanto é bella, quanto nobile e preziosa, 
quante ricchezze nasconde in sé, quanti tesori, 
quanta felicità e delizie! 
Senza dubbio andrebbero essi stessi alla ricerca di fastidi e pene; 
andrebbero questuando molestie, infermità e tormenti 
invece che fortune, e ciò per conseguire l’inestimabile tesoro della grazia. 
Questo é l’acquisto e l’ultimo guadagno della sofferenza ben accettata. 
Nessuno si lamenterebbe della croce e dei dolori, 
che gli toccano in sorte, se conoscesse con quali bilance 
vengono pesati nella distribuzione fra gli uomini".


 
 











Scriveva San Paolo ai Romani:

"E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura,
ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio.  
E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo,
se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze 
per partecipare anche alla sua gloria.

Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente 
non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi". 


Romani 8, 15-18


E ai Colossesi:

"Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi 
e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo,
a favore del suo corpo che è la Chiesa".  

Colossesi 1, 24 

















E leggiamo San Pietro:


"Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati,
mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti,
per una speranza viva, per un'eredità che non si corrompe,
non si macchia e non marcisce.

Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, 
per un po' di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, 
messa alla prova, molto più preziosa dell'oro 
- destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco - 
torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà.

Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui.
Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa,
mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime".















Alla sofferenza è legata la conoscenza, l'intimità con Dio,
l'esperienza della grazia e della verità profonda nel presente,
della gloria eterna nella vita futura.

Il dolore, se vissuto nella giusta luce, 
ci porta a capire l'essenzialità delle cose più importanti nella vita
e a fare scelte con cognizione di causa.

Esso ci purifica, toglie le scorie che ci avvolgono
e impiastrano il nostro cuore, ci da un cuore di carne,
fa della spelonca di ladri che spesso finiamo per diventare
una casa di preghiera e un tempio dello Spirito Santo.

La sofferenza è legata inoltre al mistero della nostra redenzione
per cui possiamo partecipare misteriosamente 
ai patimenti di Cristo per la salvezza dei fratelli,
in particolare per chi è ingannato e schiavo del peccato
o non conosce Dio.

Disse Maria ai tre pastorelli di Fatima:

"Siete disposti ad offrirvi a Dio 
e sopportare tutte le sofferenze che vi manderò 
come atto di riparazione per la conversione dei peccatori?". 

"Sì, siamo disposti", risponde Lucia. 
"Allora soffrirete molto, ma la grazia di Dio vi sarà di conforto"

Nessun commento:

Posta un commento