mercoledì 31 ottobre 2012

IL SEGRETO DELLA VISTA

«Rabbunì, che io veda di nuovo!»

Ascolta il meraviglioso commento di don Fabio Rosini
al Vangelo della XXX domenica, 28 ottobre 2012,
Marco 10, 46-52:



L'icona, l'immagine della preghiera:
Bartimeo, l'uomo che grida e ha imparato l'arte di pregare...
«Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!», che è la preghiera del cuore,
quella che gli orientali considerano la più ordinaria ed efficace delle armi contro la tentazione.
L'umiltà che sa chiedere, la professione di fede accompagnata dal proprio grido,
al ritmo del proprio respiro, che dice chi è Lui e chi siamo noi,
e tutto il nostro bisogno di Lui e la nostra possibilità di essere liberati e salvati.

Quest'uomo dice: «Rabbunì, che io veda di nuovo!».
Capiamo da questa frase quale sia la forza della sua preghiera:
LUI SA CHE ESISTE LA LUCE, RICORDA CHE UN TEMPO C'ERA.
NON E' RASSEGNATO AL BUIO.
Ricorda che un tempo c'erano i colori.
Ricorda che c'era un'altra maniera di stare nella vita.

Molto spesso, la mostra preghiera è svuotata, è banale e annoiata,
perché di fatto non c'è dentro L'INTUIZIONE DELLA BELLEZZA:
nessuno chiede davvero qualcosa se questo qualcosa non gli interessa.
E giù a sciorinare preci, riti e liturgie, in fondo non si sa bene perché, così...
per far contenta non si sa quale istanza divina di assolvimento burocratico...

DIO CI HA DONATO LA MEMORIA DELLA LUCE,
c'è nel cuore dell'uomo la memoria della luce.
E' qualcosa di originale nell'uomo,
qualcosa che si ribella alla bruttezza, al grigiume, al tirare a campare.

Ognuno di noi deve
PESCARE AL FONDO DELLA PROPRIA ANGOSCIA per pregare,
perché anche l'angoscia è un dono di Dio,
è il dono del senso dell'errore, del senso della distanza dalla propria pienezza.
Che errore che facciamo a voler scappare da questa angoscia,
che errore madornale nel crescere le nuove generazioni
cercando di rendere sempre morbido tutto,
evitando le tensioni, quella richiesta, quell'insufficienza che c'è in ognuno di noi.

Ho da pregare! Ho da chiedere perché la luce mi manca ancora,
me ne manca ancora un po'...
Ma qui c'è anche un trucco: questo anablepo,
preformante rispetto a blepein, che vuol dire "vedere",
non significa soltanto "vedere di nuovo", ma "vedere dall'alto",
vedere di una visione che altra, superiore.

Perché noi possiamo credere di avere la vista che questo poveretto non aveva,
ma forse non abbiamo né noi né lui il tipo di vista che sta chiedendo,
che forse lui ha un po' più di noi già di partenza,
visto ciò che riconosce nel Signore Gesù:
LA VISTA DELLE COSE SECONDO DIO,
perché finché io le cose non le vedo secondo Dio,
sono un cieco.

Quando Eva, nel racconto di Genesi, guarda l'albero,
lo guarda ormai con l'occhio acciecato:
il vietato come appetibile, la trasgressione come una via di realizzazione,
la rottura della fiducia in Dio come qualcosa di divertente...
E' un po' la visione che noi stessi abbiamo dell'uomo,
che mi mette in contraddizione con Dio, col mio Creatore,
con il Signore Gesù Cristo stesso.
E' aver perso la visione delle cose, è il non vedere più.
Sto qui, vedo le cose che faccio ogni giorno,
ma non ci vedo più la bellezza, com'è?
Allora credo che le devo cambiare,
che le devo buttare via, che ne devo avere di nuove.
Ma sono i miei occhi che sono malati!
Dice il vangelo di Matteo:
"Se il tuo occhio è malato, quanto grande sarà la tenebra!"

Ti sei innamorato di tua moglie che era una fata,
una meraviglia di bellezza:
com'è mai che ora non vedi in lei altro che difetti?

VEDERE E' FINALMENTE VEDERE L'AMORE,
LA BELLEZZA, LA PROVVIDENZA,
IL DISEGNO DI DIO SULLA PROPRIA ESISTENZA,
E' SCOPRIRSI, GUARDARSI BELLI.



Come si vede un occhi acciecato?
Un esempio è quello che permette di scoprire la propria superbia:
I SUPERBI QUANDO GUARDANO GLI ALTRI
VEDONO SOLO I DIFETTI.
Coloro che assolutizzano il loro modo di vedere
e si sono chiusi in una lettura sbagliata della vita,
vedono solo i difetti degli altri, vedono solo i problemi.
E' una maniera di guardare, che tutti abbiamo un po'.

Quando recuperi la vista, il senso dell'amore di Dio
e della tua esistenza, vedi la bellezza degli altri,
delle cose, dei fatti. E' uno sguardo spirituale, saporito,
bello, fiducioso...
Dice san Francesco: "Alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre del cuore mio!"
C'è una tenebra nel cuore dell'uomo,
dalla quale ogni mattina mi devo riscattare,
ogni mattina devo gridare: "Dio, vieni a salvarmi!"
Vieni presto in mio aiuto, perché sennò sono un cieco,
guardo le cose da superficiale, non incontrando la verità,
che è nascosta nella profonda nostalgia che ho di allegria,
di gioia, di bellezza, di comunione, di slancio, di amore.

Bisogna arrivare alla luce, e quest'uomo ci mostra come si fa.
Innanzi tutto si grida, come pazzi!
E si deve combattere con la gente che dice di non gridare,
tante cose nella nostra testa che dicono: ma che preghi a fare,
ma lascia perdere, tira a campare, adattati,
ciò che è assolutamente impossibile da conciliare con l'essere cristiani,
perché un cristiano non può assolutamente essere mediocre.
Essere cristiani vuol dire avere sete di infinito,
lo cerca nelle cose e con l'aiuto di Dio lo trova.
Quest'uomo non si rassegna ad essere cieco, grida
e se gli dicono di tacere, grida più forte,
perché la luce la dobbiamo avere, che siamo nati per stare nella tenebra?
Bisogna gridare finché Dio non ci parli,
gridare finché Dio non ci chiami,
gridare finché Gesù non si fermi:
Gesù non si ferma subito perché le nostre domande spesso non sono vere,
sono fatte tanto per farle, finché non mi stufo.
Vediamo se ti stufi, vediamo se questa cosa la vuoi veramente...

Avere la luce nel cuore vuol dire saper vivere,
e quest'uomo ha capito che bisogna insistere,
perché se lo ricorda che c'era la luce,
perché era tanto bello vedere
e non si rassegna a vivere da mendicante,
quindi lo fa fermare Gesù
e Gesù gli dice: "Chiamatelo"
ed egli getta via il mantello, che è la sua condizione,
il suo ruolo, la sua veste, tutto ciò che ha,
lo butta via, balza in piedi, viene da Gesù:
prima ancora di avere la luce ha lasciato ogni suo possesso,
perché ha capito che tanto non serve a niente mantenere certe cose,
che se ti arriva la grazia di Dio tutto è ricchezza, tutto è bellezza!

don Fabio Rosini

                                             (Trascrizione mia).











Ma c'è ancora un altro punto importantissimo per avere una buona vista:
LA NOSTRA CAPACITA' DI VEDERE VIENE INFLUENZATA
DA CIO' CHE ASCOLTIAMO.

Infatti la fede, che è questa luce, questo sguardo celeste che viene dall'alto,
questa capacità di vedere le cose e i fatti secondo Dio,
ci viene dall'ascolto della predicazione, dell'annuncio del vangelo dell'amore di Dio,
della risurrezione di Cristo e del perdono dei nostri peccati.

Allo stesso modo, il peccato e la ciecità ci vengono da un'altra predicazione,
da una falsa notizia, quella del diavolo, che ci viene rappresentata
nel racconto del dialogo tra il serpente ed Eva nella Genesi,
che insinua in noi il sospetto, la sfiducia, l'orgoglio, la malizia,
l'incapacità di vedere il buono e il bello nella creazione
e nella nostra vita.

Bisogna perciò imparare a scegliere accuratamente chi ascoltiamo
e a scacciare i pensieri che ci rendono ciechi e avvelenano il nostro cuore.
Ci sono angeli buoni e angeli malvagi,
messaggeri che vengono da Dio e altri che vengono dal nemico,
figli della luce e figli delle tenebre.

Ecco una canzone che parla di tutto questo:

L'angelo buono che hai dentro


martedì 30 ottobre 2012

IL SEGRETO DELLA FELICITA'

LA FELICITA' SECONDO LA BIBBIA

Ti sei mai chiesto qual è il segreto della felicità?
Quand'è che un uomo può dirsi davvero felice?
E che cos'è poi questa benedetta felicità? Perché la cerchiamo tanto?
E' in fondo solo un'illusione o esiste davvero?
E' mai esistito o esiste davvero un uomo che possa dirsi veramente felice?
E se sesiste, in che cosa consiste per te? Nel realizzare i tuoi sogni, desideri, progetti?
Nel realizzare te stessa/o? Nell'avere molti soldi da spendere o tenere per te,
e quindi cose, beni, proprietà, sempre il meglio disponibile sul mercato, 
sempre all'avanguardia e alla moda, sempre più grandi e più belli?
Nell'avere molti uomini o donne (cioè affetto e sesso), stima e fama, potere e successo?
Nel sentirsi belli, eleganti, a posto, uguali o diversi, nell'essere qualcuno?
Nel darsi piacere il più possibile e il più possibile fuggire le sofferenze e le perdite?
Consiste più nell'essere o nell'avere, nel benessere o nel benestare,
nel nutrire, più il corpo, l'anima o lo spirito?
Ma tu sei felice oggi? Vorresti esserlo?



Vediamo come risponde la Bibbia, 
cioè la raccolta delle Sacre Scritture che abbiamo ereditato dai nostri padri
e che sono il frutto di una plurimillenaria Rivelazione divina.

Il Magistero della Chiesa, nel Catechismo della Chiesa Cattolica, ci ricorda:

1718 Le beatitudini rispondono all'innato desiderio di felicità. 
Questo desiderio è di origine divina: Dio l'ha messo nel cuore dell'uomo per attirarlo a sé, perché egli solo lo può colmare.

"Noi tutti certamente bramiamo vivere felici, e tra gli uomini non c'è nessuno che neghi il proprio assenso a questa affermazione, anche prima che venga esposta in tutta la sua portata" (Sant'Agostino, De moribus ecclesiae catholicae).

"Come ti cerco, dunque, Signore? Cercando Te, Dio mio, io cerco la felicità. Ti cercherò perché l'anima mia viva. Il mio corpo vive della mia anima e la mia anima vive di Te" (Sant'Agostino, Confessiones).

"Dio solo sazia" (San Tommaso d'Aquino, Expositio in symbolum apostolicum).


1719 Le beatitudini svelano la mèta dell'esistenza umana, il fine ultimo cui tendono le azioni umane: Dio ci chiama alla sua beatitudine. 
Tale vocazione è rivolta a ciascuno personalmente, ma anche all'insieme della Chiesa, popolo nuovo di coloro che hanno accolto la promessa e di essa vivono nella fede.

Deuteronomio
cap. 4
 
39Sappi dunque oggi e conserva bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n'è altro. 40Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti dò, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore tuo Dio ti dà per sempre.

cap. 5

6Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile. 7Non avere altri dei di fronte a me. 8Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 9Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, 10ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.
11Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.
12Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. 13Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, 14ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. 15Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.
16Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.
17Non uccidere.
18Non commettere adulterio.
19Non rubare.
20Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
21Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
32Badate dunque di fare come il Signore vostro Dio vi ha comandato; non ve ne discostate né a destra né a sinistra; 33camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore vostro Dio vi ha prescritta, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nel paese di cui avrete il possesso.  


cap. 6

1Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore vostro Dio ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso; 2perché tu tema il Signore tuo Dio osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti dò e così sia lunga la tua vita. 3Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e cresciate molto di numero nel paese dove scorre il latte e il miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
4Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. 5Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. 6Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; 7li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. 8Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi 9e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
10Quando il Signore tuo Dio ti avrà fatto entrare nel paese che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti; quando ti avrà condotto alle città grandi e belle che tu non hai edificate, 11alle case piene di ogni bene che tu non hai riempite, alle cisterne scavate ma non da te, alle vigne e agli oliveti che tu non hai piantati, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, 12guardati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile.


20Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore nostro Dio vi ha date? 21tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall'Egitto con mano potente. 22Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l'Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. 23Ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. 24Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. 25La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci ha ordinato. 

cap. 8

12Quando avrai mangiato e ti sarai saziato, quando avrai costruito belle case e vi avrai abitato, 13quando avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento e il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, 14il tuo cuore non si inorgoglisca in modo da dimenticare il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile; 15che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia durissima; 16che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri, per umiliarti e per provarti, per farti felice nel tuo avvenire. 17Guardati dunque dal pensare: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno acquistato queste ricchezze. 18Ricordati invece del Signore tuo Dio perché Egli ti dà la forza per acquistare ricchezze, al fine di mantenere, come fa oggi, l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri. 19Ma se tu dimenticherai il Signore tuo Dio e seguirai altri dei e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io attesto oggi contro di voi che certo perirete!

cap. 30

15Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; 16poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso. 17Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei e a servirli, 18io vi dichiaro oggi che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese di cui state per entrare in possesso passando il Giordano. 19Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, 20amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe


Tobia  

cap. 13

9Io esalto il mio Dio e celebro il re del cielo
ed esulto per la sua grandezza.
10Tutti ne parlino
e diano lode a lui in Gerusalemme.
Gerusalemme, città santa,
ti ha castigata per le opere dei tuoi figli,
e avrà ancora pietà per i figli dei giusti.


 14Maledetti coloro che ti malediranno,
maledetti saranno quanti ti distruggono,
demoliscono le tue mura,
rovinano le tue torri
e incendiano le tue abitazioni!
Ma benedetti sempre quelli che ti ricostruiranno.
15Sorgi ed esulta per i figli dei giusti,
tutti presso di te si raduneranno
e benediranno il Signore dei secoli.
Beati coloro che ti amano
beati coloro che gioiscono per la tua pace.
16Beati coloro che avranno pianto per le tue sventure:
gioiranno per te e vedranno tutta la tua gioia per sempre.
Anima mia, benedici il Signore, il gran re,
17Gerusalemme sarà ricostruita
come città della sua residenza per sempre.
Beato sarò io, se rimarrà un resto della mia discendenza
per vedere la tua gloria e dar lode al re del cielo. 


Giobbe

cap. 5

17Felice l'uomo, che è corretto da Dio:
perciò tu non sdegnare la correzione
dell'Onnipotente,

18perché egli fa la piaga e la fascia,
ferisce e la sua mano risana.


Salmi

1

1Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
2 ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.
3Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.
4Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde;
5perciò non reggeranno gli empi nel giudizio,
né i peccatori nell'assemblea dei giusti.
6Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina.

CONTINUA...

mercoledì 24 ottobre 2012

Un'enorme insoddisfazione


"Uno perde il contatto con Dio quando si preoccupa del denaro.
Dio ce ne scampi! E meglio morire. 

Che cosa si può fare con il denaro di troppo? Metterlo in banca? 

Non dobbiamo mai prendere l'abitudine di preoccuparci del futuro. 
Non ce n'è ragione. Dio è qui! 

Con il desiderio del denaro viene anche il desiderio 
di ciò che con il denaro si può acquistare: 
cose superflue, begli alloggi, ghiottonerie a tavola, numerosi vestiti, bazzecole. 
I nostri bisogni aumenteranno, perché una cosa tira l'altra. 
E il risultato sarà un'enorme insoddisfazione".

Madre Teresa

 

lunedì 22 ottobre 2012

Autostima cristiana

IO SONO CREATO

Io sono creato
per fare e per essere qualcuno
per cui nessun altro è stato creato.
 
Io occupo un posto mio
nel cuore di Dio,
nel mondo di Dio,
un posto da nessun altro occupato.
 
Poco importa che io sia ricco o povero,
disprezzato o stimato dagli uomini:
Dio mi conosce e mi chiama per nome.
 
Egli mi ha affidato una missione
che non ha affidato a nessun altro.
 
Dio non mi ha creato inutilmente.
In qualche modo sono necessario
ai progetti del mio Signore,
tanto necessario al mio posto
quanto un arcangelo al suo.
 
Io farò del bene, Signore,
sarò un angelo di pace,
un testimone della verità
nel posto che tu, Signore,
mi hai assegnato.
 
Con la forza del tuo Spirito Santo
risponderò alla tua chiamata.
 
Amen
 
 
da http://www.webalice.it/gregorio.rizzo/ 
 
 
C'è questa canzone di mio marito: "Come un prodigio" 
che si adatta perfettamente al tema.
L'antropologia cristiana è davvero meravigliosa,
Cristo rivela l'uomo all'uomo nella sua umile grandezza 
e il suo posto e il suo senso nel creato.
 
http://www.youtube.com/watch?v=cd76VP-WIXc&feature=share
 
 
Come un prodigio
Santo! Mi hai pensato
santo! Mi hai voluto
santo in Gesù Cristo tuo Figlio! 



Santo! Mi hai creato
santo! Mi hai chiamato
santo in Gesù Cristo, come sei Tu! 


E’ difficile conoscersi davvero
e capire tutto il bene che si può dare con Te
…perché…


Tu mi hai fatto come un prodigio,
un miracolo del tuo amore,
a tua immagine e somiglianza
in Gesù Cristo tuo Figlio
 


Non è vero che non valgo niente,
che se non ci sono è indifferente,
non è vero che per caso sono qui…

Non è vero che è tutto uno sbaglio,
che comunque fallirò il bersaglio,
non è vero che per caso siamo qui!


Solo che ho bisogno di conoscerTi:
perché Tu mi hai fatto per conoscerTi,
mi hai pensato santo dall’eternità,
per collaborare con la tua creazione
e mi hai scelto fin dal seno di mia madre




per edificare un mondo nuovo,
una civiltà del “bell’amore”,
una casa dove stare insieme,
una Chiesa per il mio Signore,
dove sempre la tua Pace regnerà… regnerà!


Santo, mi hai sognato  
santo! Mi hai amato 
santo in Gesù Cristo tuo Figlio!  
Santo! Mi hai creato
santo! Mi hai chiamato
santo in Gesù Cristo, come sei Tu! 


E’ difficile correggersi sul serio
e capire tutto il bene che si può fare con Te
…perché…



  Tu ci hai fatto come un prodigio, 
un miracolo del tuo amore,
a tua immagine e somiglianza
in Gesù Cristo tuo Figlio


Non è vero che non sono bello,
Non è vero che non ho un fratello,
non è vero che per caso sono qui…

Non è vero che non c’è giustizia,
vedi? il vuoto insegue ogni malizia,
non è vero che per caso siamo qui!


Solo che ho bisogno di conoscermi:
perché Tu mi hai fatto per amarTi,
mi hai voluto santo dall’eternità,
per cantare tutti insieme la tua gloria
e mi hai scelto fin dal seno di mia madre




per edificare un mondo nuovo,
una civiltà del “bell’amore”,
una casa dove stare insieme,
una Chiesa per il mio Signore,
dove sempre la tua Pace regnerà… regnerà!
 

Proteggi tuo figlio!

Ho trovato questo allarme sul web
e volentieri lo condivido,
anche se alcuni toni sembrano ingenuamente eccessivi,
perché è importante, fondamentale chiedersi oggi:

di chi sarà "tuo" figlio, "tuo" o della televisione,
del computer o delle canzoni che ascolta? 


Vi stanno rubando i figli! 

Terribile! Ma e' proprio cosi'. 
Attente mamme vi stanno rubando i figli! 
Ma dove? Dove sta succedendo? 
A casa vostra! Come? A casa nostra? 
Si proprio a casa vostra, mentre voi fate le faccende domestiche 
e siete tranquille vi stanno "rubando" i vostri figli sotto i vostri occhi 
e voi non ve ne accorgete. 




Ma come? Come e' possibile? Si e' proprio cosi'! 
Mentre voi pensate che tutto va bene, non va bene niente. 
I vostri figli sono davanti al televisore a guardare, voi pensate,
degli "innocenti" cartoni animati e invece questi cartoni animati 
non sono per nulla "innocenti". Sono colpevoli! 

Sono colpevoli della violenza che i vostri figli poi riverseranno 
a casa, a scuola e con i compagni. 
Sono colpevoli degli incubi che hanno la notte, dei sogni terribili 
che fanno dove qualche mostro li rincorre e li vuole uccidere. 

Sono colpevoli dei tic nervosi che non riuscite a capire! 
Sono colpevoli della mania di voler comprare 
tutto cio' che viene pubblicizzato! 
Sono colpevoli di rubare l'innocenza dei vostri figli! 
Sono colpevoli di tante altre cose. 

Stanno rubando i vostri figli, sotto i vostri occhi e non ve ne accorgete? 
Aprite gli occhi e chiudete la Tv. 
Sì, questi cartoni animati non sono per nulla sani! 
Sono stati fatti da produttori malati che vogliono, 
per malsani interessi economici, che i vostri figli siano malati! 




Lo sapevate ad esempio che in Giappone dopo una trasmissione di Dragonball
migliaia di bambini sono andati a finire all'ospedale con
attacchi di epilessia? 

Lo sapevate che non solo i vostri bambini
che hanno incubi terribili la notte, dove draghi, gnomi, streghe 

cercano di rincorrere i vostri figli tentando di ucciderli?

SVEGLIATEVI! APRITE GLI OCCHI!
STANNO ROVINANDO I VOSTRI FIGLI 

E VOI DORMITE SONNI TRANQUILLI! 

Cartoni animati come: POKEMON, DRAGONBALL, DIGIMON, 
SIMPSON, I CAVALIERI DELLO ZODIACO, SAILOR MOON, ECC., 
stanno rovinando milioni di bambini indifesi e innocenti.
Indifesi perché i genitori sono incoscienti della gravita' 

degli effetti deleteri di questi cartoni animati. 
"Incoscienti" cioe' non coscienti!
Svegliatevi, prima che sia troppo tardi.





E non dite come qualche mamma ha detto alle insegnanti 

che facevano evidenziare la gravita' di questi cartoni: 
non voglio che i miei figli siano diversi dagli altri.
Se continuate ad essere irresponsabili i vostri figli saranno
veramente "diversi"; cioe' malati! 

Malati di turbe psicologiche, di emotivita' instabile, di attacchi di panico, 
di violenza spropositata, di incubi la notte, di mania di comprare
tutto cio' che vedono in tv e di tante altre cose che voi gia' sapete.
Svegliatevi, prima che sia troppi tardi!







Questi cartoni animati sono un attentato diretto contro i vostri figli. 

Lo sapevate che molti di questi cartoni sono esoterici? 
Evocano parole, discorsi, immagini tratte dall'esoterismo,
dalla New Age e da altre sette sataniche?

Svegliatevi prima che sia troppo tardi. 

O anche a voi succedera' la brutta esperienza che mi disse una mamma: 
"Lo sai, mio figlio mi ha detto che ha invocato il diavolo, 
e sono sconvolta". Aveva visto tanto di quei cartoni animati 
che ora, inconsapevolmente, riproduceva nella vita 
quello che aveva visto nello schermo televisivo! 

Svegliatevi, da questo sonno! Aprite gli occhi e chiudete la tv! 
State con i vostri figli, parlate con loro, giocate con loro. 
Fate delle passeggiate all'aria aperta. 
I vostri figli non hanno bisogno dei vostri soldi, né di vestiti belli 
e di giocattoli costosi, hanno bisogno del vostro amore, 
della vostra presenza, della vostra protezione! 

Proteggete i vostri figli da questi attacchi frontali! 
Si, c'e' un attacco frontale contro i bambini. 
Diciamo tutti insieme: "No! Non ci sto! Non voglio, con il mio silenzio, tacere! 
Stanno rubando l'innocenza, la pace, la gioia a milioni di bambini. 
Non possiamo tacere! Dobbiamo gridare! Dobbiamo fare qualcosa!" 

Inizia tu mamma, papa'. 
Spiega ai tuoi figli che questi cartoni animati violenti, volgari, 
fanno male e poi se non ti ascoltano, perché ormai hanno una certa dipendenza, 
ordina che questi cartoni animati non li vedano piu'! 
Forse piangeranno, ma e' meglio qualche lacrima ora 
che tante dopo perché la loro vita emotiva, psichica, 
affettiva, spirituale e' stata distrutta! 
Proteggete i vostri figli, loro sono indifesi! 
E se non li difendete voi, chi li difendera' al posto vostro? 

don Salvatore Tumino (1959-2002)

 

 


CAMMINO DI GUARIGIONE INTERIORE     
              (Padre Salvatore Tumino)

giovedì 11 ottobre 2012

La fede, la bellezza, la tragedia, il sublime e la poesia


A. Socci su Chiara Corbella
Ricordate quel milione di giovani, per l’anno santo del 2000, a Roma, attorno a papa Wojtyla? Cantavano “Jesus Christ, you are my life”. I giornali laici li sbeffeggiarono dicendo che in realtà quella era una fede di facciata, superficiale.
Era vero? Che ne è di loro?
Chiara Corbella è la risposta. La sua storia sta commuovendo il mondo. Chiara è una bella ragazza nata a Roma nel 1984. La sua famiglia, credente, frequenta il “Rinnovamento carismatico cattolico” in cui anche lei è cresciuta.
A 18 anni, nel 2002, durante un pellegrinaggio a Medjugorje, conosce Enrico, si innamora e dopo pochi mesi sono fidanzati.
E’ un rapporto vivace e turbolento, fatto pure di rotture, stando al suo racconto. La vicinanza dei frati francescani aiuta i due giovani a fare le scelte decisive.
Si sposano il 21 settembre 2008 ad Assisi. Presto Chiara si trova incinta. Ma qui accade il primo dramma. Maria, la bambina che porta in grembo, ha una grave malformazione per la quale non potrà vivere al di là della nascita.
Chiara ed Enrico decidono egualmente di accoglierla, anzi con un amore più grande, sebbene molti si stupissero e suggerissero un aborto terapeutico.
La bambina nasce, ma muore dopo trenta minuti. Quel giorno Chiara disse ai suoi che non importava la durata di una vita: per lei quella mezz’ora con sua figlia era stata uno dei doni più preziosi della sua esistenza.
“Ho pensato alla Madonna” ricorda Chiara “anche a lei il Signore aveva donato un Figlio che non era per lei, che sarebbe morto e lei avrebbe dovuto vederlo morire sotto la croce. Questa cosa mi ha fatto riflettere sul fatto che forse non potevo pretendere di capire tutto e subito e forse il Signore aveva un progetto che io non riuscivo a comprendere”.
Presto arriva una seconda gravidanza. Incredibilmente anche stavolta si annunciano malformazioni gravi e i due giovani si preparano egualmente ad accogliere Davide come il loro bimbo amato.
Poi si scopre che anche lui non avrebbe potuto sopravvivere dopo la nascita.
Più avanti, nel gennaio 2011, Chiara, in un incontro pubblico dirà: “Il Signore ha voluto donarci dei figli speciali, Maria e Davide, ma ci ha chiesto di accompagnarli soltanto fino alla nascita. Ci ha permesso di abbracciarli, battezzarli e consegnarli nelle mani del Padre in una serenità e gioia sconvolgenti”.
Quel giorno aggiunse una cosa che sconvolse tutti, una nuova gravidanza e una diagnosi di tumore per lei:
“Ora ci ha affidato questo terzo figlio, Francesco che sta bene e nascerà tra poco, ma ci ha chiesto anche di continuare a fidarci di Lui, nonostante un tumore che ho scoperto poche settimane fa che cerca di metterci paura del futuro. Ma noi continuiamo a credere che Dio farà anche questa volta cose grandi”.
Il piccolo Francesco è nato sano nel maggio del 2011. Chiara – per non perdere il figlio – ha deciso di non curarsi come il carcinoma richiedeva. Solo dopo il parto ha affrontato l’operazione e le dolorose chemioterapie, nella speranza di essere ancora in tempo.
Invece il mercoledì santo di quest’anno ha saputo dai medici che il tumore aveva vinto e lei era in pratica una malata terminale. Chiara è morta a 28 anni il 13 giugno di quest’anno. In una lettera al suo piccolo Francesco ha scritto: “Vado in cielo ad occuparmi di Maria e Davide e tu rimani con il papà. Io da lì prego per voi”.
Poco prima della “nascita al cielo” Chiara ha ringraziato: “Vi voglio bene! A tutti!”.
Il funerale non è stato un funerale. C’erano più di mille persone. C’era la foto del bel volto di Chiara la quale ha voluto che a ciascuno fosse dato il segno di una vita che comincia: infatti tutti hanno avuto un vasetto con una pianticina.
Il cardinale Vallini, Vicario del Papa, ha detto: “abbiamo una nuova Gianna Beretta Molla”.
Si riferiva alla giovane dottoressa morta nel 1962 e canonizzata nel 2004 da Giovanni Paolo II. Anche lei, incinta, avendo scoperto un tumore all’utero, rifiutò le cure che avrebbero fatto male al bambino che portava in grembo e dopo il parto morì.
Un paragone impressionante. Chiara è proprio una ragazza dei nostri giorni. Su Youtube c’è un filmato di venti minuti dove, col suo simpatico accento romano, racconta l’inizio della sua vicenda.
A un certo punto dice: “Il Signore mette la verità dentro ognuno di noi, non c’è possibilità di fraintendere”.
Il marito Enrico, richiesto di spiegare oggi queste parole di Chiara, ha detto:
“Quella frase si riferisce al fatto che il mondo di oggi, secondo noi, ti propone delle scelte sbagliate di fronte all’aborto, di fronte a un bimbo malato, di fronte a un anziano terminale, magari con l’eutanasia…
Il Signore risponde con questa nostra storia che un po’ si è scritta da sola: noi siamo stati un po’ spettatori di noi stessi, in questi anni. Risponde a tante domande che sono di una profondità incredibile.
Il Signore, però, risponde sempre molto chiaramente: siamo noi che amiamo filosofeggiare sulla vita, su chi l’ha creata, e quindi alla fine ci confondiamo da soli volendo diventare un po’ padroni della vita e cercando di sfuggire dalla Croce che il Signore ci dona. In realtà” ha continuato Enrico “questa Croce, se la vivi con Cristo, non è brutta come sembra.
Se ti fidi di Lui, scopri che in questo fuoco, in questa Croce non bruci e che nel dolore c’è la pace e nella morte c’è la gioia”.
Poi ha detto:
“Quando vedevo Chiara che stava per morire, ero ovviamente molto scosso. Quindi ho preso coraggio e poche ore prima gliel’ho chiesto.
Le ho detto: ‘Chiara, amore mio, ma questa croce è veramente dolce come dice il Signore?’. Lei mi ha guardato, mi ha sorriso e con un filo di voce mi ha detto: ‘Sì, Enrico, è molto dolce’. Così, tutta la famiglia, noi non abbiamo visto morire Chiara serena: l’abbiamo visto morire felice, che è tutta un’altra cosa”.
Il padre di Chiara, Roberto, imprenditore, che aveva un incarico in Confindustria, quando ha saputo che le chemio per la figlia non avevano dato risultato positivo, ha scritto una lettera con la quale annunciava di ritirarsi da quell’incarico per stare più vicino alla famiglia “ma anche per fare una scelta di vita: aiutare il prossimo”.
In una toccante testimonianza a TV2000 (anch’essa reperibile su Youtube) ha raccontato che, paradossalmente, quando, a Pasqua, hanno saputo che non c’era più niente da fare è iniziato “un periodo splendido per la nostra famiglia… abbiamo vissuto insieme come mai… tutti uniti per cercare salvezza di Chiara… che stando alle sue parole è avvenuto in maniera diversa”.
Il signor Roberto ha sussurrato: “ho imparato da mia figlia che non conta la durata di una vita, ma come la viviamo. Ho capito da lei in un anno più di quanto avevo capito nella mia intera esistenza e non posso sprecare questo insegnamento”.
Poi ha ricordato che Chiara, vivendo “vicissitudini che avrebbero messe al tappeto chiunque, non ha subito, ma ha accettato. Lei si fidava totalmente. Era certa che se il Signore le dava da vivere una cosa voleva dire che era la cosa giusta”.
Chiara suonava il violino e amava ripetere: “siamo nati e non moriremo mai più”.
C’è un giardino nel mondo dove fioriscono queste meraviglie. Dove accadono cose stupende, inimmaginabili altrove. E’ la Chiesa di Dio.Nessuno dei potenti e dei sapienti lo conosce.
Per loro e per i loro giornali la Chiesa è tutt’altro. I giornali strapazzano il Vaticano e Benedetto XVI per Vatileaks. I riflettori dei media sono tutti per i Mancuso, i don Gallo, gli Enzo Bianchi. O per ecclesiastici da loro ritenuti “moderni”.
Ma nel luminoso giardino di Dio, che Benedetto XVI ama e irriga, fioriscono silenziosamente giovani come Chiara. Non solo nelle terre dove il nome cristiano è bandito come il Pakistan, la Cina, Cuba o l’Arabia Saudita. Ma anche tra noi.
In quel giardino Gesù passa davvero, affascina e chiama anche questa generazione e noi vediamo i figli diventare gli amici del Salvatore del mondo. Sono invisibili ai media, ma grandi agli occhi di Dio.
 Antonio Socci
Da “Libero”, 7 ottobre 2012

Non ti abbandonare alla tua passione

Il dominio delle passioni


Non ti abbandonare alla tua passione,
perché il tuo vigore non venga abbattuto come un toro;


divorerà le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti,

e ti ridurrà come un legno secco.


Una passione malvagia rovina chi la possiede

e lo fa oggetto di scherno per i nemici.


Siracide 6, 2-4