sabato 30 giugno 2012

L'immagine di sé

"I’m a failure as a woman. 
My men expect so much of me, 
because of the image they’ve made of me 
and that I’ve made of myself, 
as a sex symbol. 
Men expect so much, 
and I can’t live up to it".
 

"Sono un fallimento come donna.
I miei uomini si aspettano così tanto da me,
a causa dell’immagine che si sono fatti di me
e che io ho costruito di me stessa,
come un sex symbol.
Gli uomini si aspettano molto, e non posso esserne all'altezza".

Marilyn Monroe

"Guai a quell'uomo la cui fama sia superiore alle sue opere"  (come diceva qualcuno che adesso non ricordo).


Talk Talk - Life's what you make it 

 

Baby, life's what you make it                Piccola, la vita è ciò che ne fai
Can't escape it                                         Non puoi sfuggirla
Baby, yesterday's favourite                  Piccola, ciò che hai scelto ieri
Don't you hate it                                     Non odiarlo

Everything's all right                             Tutto va bene
Life's what you make it                          La vita è quello che costruisci
Everything's all right                              Ogni cosa è a posto

Baby, life's what you make it                 Piccola, la vita è ciò che ne fai
Don't backdate it                                     Non rimandare
Baby, don't try to shade it                     Piccola, non cercare di metterla in ombra
Beauty's naked                                        La bellezza è nuda

Everything's all right
Life's what you make it
Everything's all right
Life's what you make it

Baby, life's what you make it                 Piccola, la vita è ciò che ne fai
Celebrate it                                               Celebrala
Anticipate it                                             Previenila, gioca d'anticipo
Yesterday's faded                                    Ieri è passato
Nothing can change it                            Niente potrà cambiarlo
Life's what you make it                           La vita è ciò che costruisci

Everything's all right                               Va tutto bene
Life's what you make it                            La vita è ciò che ne fai
Everything's all right
Life's what you make it
Everything's all right

 

 

lunedì 25 giugno 2012

Ricordati chi sei

Dio è mio Padre!

Ogni mattino al tuo risveglio, leggi questo messaggio 
e ricordati chi sei:
 
"Padre mio che sei nei cieli, com'è dolce e soave il sapere che Tu sei mio Padre, e che io sono figlio Tuo!  

È soprattutto quando è cupo il cielo dell'anima mia 
e più pesante è la mia croce, che sento il bisogno di ripeterTi:

Padre, credo al Tuo Amore per me! 
Sì, credo che Tu mi sei Padre ogni momento della vita 
e che io sono Tuo figlio! 
Credo che mi ami con Amore infinito! 

Credo che vegli giorno e notte su di me, 
e neppure un capello cade dalla mia testa senza il Tuo permesso! 

Credo che, infinitamente Sapiente, 
sai meglio di me ciò che mi è utile.  

Credo che, infinitamente Potente, 
puoi trarre il bene anche dal male!
  
Credo che, infinitamente Buono, 
fai servire tutto a vantaggio di quelli che Ti amano: 

ed anche sotto le mani che percuotono, 
io bacio la Tua mano, che guarisce!  

Credo, ...ma aumenta in me la fede, la speranza e la carità! 

Insegnami a veder sempre il Tuo Amore, 
come guida in ogni evento della mia vita. 

Insegnami ad abbandonarmi a Te, 
come un bimbo nelle braccia della mamma. 

Padre, Tu sai tutto, Tu vedi tutto, Tu mi conosci meglio di quanto io mi conosca: Tu puoi tutto, e Tu mi ami!

Messaggio del Padre dato a madre Eugenia Elisabetta Ravasio



venerdì 15 giugno 2012

La via d'uscita

 
"Quando siete tristi,
quando avrete delle difficoltà,
andate da Gesù, Lui vi darà Forza. 

Quando vi sembra che non c'è via d'uscita,
Sappiate che è Lui, l'uscita !"

giovedì 14 giugno 2012

Tutto scorre, tutto passa

"Il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo"

Non si cambia trasformando soltanto il mondo esterno. 
Se vi procurate un nuovo lavoro, o un nuovo partner, o una nuova casa, o un nuovo guru, o una nuova spiritualità, questo non significa che "voi" cambierete.

E' come pensare di cambiare la propria calligrafia cambiando penna. 
O di cambiare la propria capacità di pensare cambiando cappello.E' evidente che la cosa non ci cambia davvero, eppure la maggior parte della gente investe tutte le proprie energie nel tentativo di riadattare il mondo esterno ai propri gusti.

Talvolta ci riesce - per lo spazio di cinque minuti - e ha un po' di respiro, ma resta tesa anche in quell'attimo di respiro, perché la vita scorre senza tregua, la vita cambia continuamente.

Dunque, se volete vivere, non dovete avere dimora fissa.
Non dovete avere alcun sostegno a cui appoggiare la testa. 
Dovete seguire il flusso della vita stessa. 
Come ha detto il grande Confucio:
"Colui che vuole essere costantemente felice deve cambiare spesso".


La vita scorre. Ma noi continuiamo a guardare indietro, non è vero? Ci abbarbichiamo a eventi passati e a eventi presenti.
"Quando si mette mano all'aratro, non si può volgersi indietro".

Volete godervi una melodia? Volete godervi una sinfonia? 

Non limitatevi a qualche accordo della musica. 
Non limitatevi a un paio di note. Lasciatele passare, lasciatele scorrere. 
L'intero godimento di una sinfonia risiede nella vostra disponibilità a lasciar scorrere le note. 
Al contrario, se un accordo particolare vi colpisse la fantasia e voi gridaste all'orchestra: "Continuate a suonare quell'accordo, senza fermarvi!", quella non sarebbe più una sinfonia. [...]

Quando ci si attacca a qualcosa, la vita è distrutta; quando ci si afferra a qualcosa, si smette di vivere. 
E' scritto in tutte le pagine del vangelo. 
E questo si consegue con la comprensione.

ANTHONY DE MELLO, "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo"


Può bastare anche un sorriso

Sii felice qui ed ora.

Quel che serve è il singolo momento, non abbiamo bisogno d’altro.

Sii felice ora, e se attraverso le tue azioni dimostrerai di amare gli altri, compreso chi è più povero di te, darai felicità anche a loro.


Non ci vuole molto, può bastare anche un sorriso. 

Il mondo sarebbe un posto assai migliore se sorridessimo di più. Perciò sorridi, sii allegro, contento che Dio ti ami.

Noi possiamo creare la pace nella nostra vita donando noi stessi agli altri, con cuore aperto e puro.

Madre Teresa di Calcutta


martedì 12 giugno 2012

Carpe diem

Cogli la rosa quand'è il momento

L'attimo fuggente (Dead Poets Society, 1989)

"Cogli l'attimo, cogli la rosa quand'è il momento".        
Perché il poeta usa questi versi? [...] Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Perché, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare: diventerà freddo e morirà.   
Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato: li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati.  Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli... pieni di ormoni come voi... e invincibili, come vi sentite voi... Il mondo è la loro ostrica, pensano di esser destinati a grandi cose come molti di voi. I loro occhi sono pieni di speranza: proprio come i vostri. 
Avranno atteso finché non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale?    
Perché vedete, questi ragazzi ora sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi! Ascoltate! Sentite? "Carpe...", "Carpe diem...", "Cogliete l'attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita!"






John Keating (Robin Williams), in "L'attimo fuggente" (1989)


"Se avessi saputo che Dio era qui, non mi sarei certo addormentato" (Gen 28,16 trad. di Rashi)

Figlio mio, non perdere tempo, non lo sprecare, non buttarlo via!
Perché il tuo tempo è prezioso, anzi, a dirla tutta non è neanche "tuo", non ti appartiene, ma ti è stato donato, concesso, messo a disposizione per amministrarlo saggiamente facendolo fruttare.

E' un cairòs, un tempo propizio per essere felice e fare il bene, per sperimentare la grazia della relazione facendoti prossimo agli altri, per amare, donarti e costruire una casa sulla roccia, per scrivere il libro della tua vita che rimarrà scolpito in eterno, per entrare nell'eternità: capisci quant'è importante ogni singolo istante? 

La vita è troppo breve per perdere tempo, ogni attimo è irripetibile e non tornerà, è troppo importante per gettarlo via, ogni istante va celebrato, santificato e vissuto più intensamente possibile!



E non aver paura della fatica, perché "Tibi fatigatus est Jesus" (Agostino), Cristo si è affaticato e stancato per te, e così pure i tuoi genitori, maestri e professori, preti e catechisti hanno dato il tempo e la vita per te...


Questo è il tempo della fatica, del cammino, del pellegrinaggio, della conversione continua, del fare e del costruire con perseveranza e pazienza, dell'incarnazione nella storia, della passione e della kenosis, bisogna essere contemplattivi...


Per fare grandi cose, devi compiere fedelmente, con amore, zelo e perseveranza, nel modo migliore possibile, con attenzione, presenza e disponibilità, quelle che sembrano piccole e magari poco importanti. 

Ogni singolo istante della tua vita, tu scegli liberamente se seguire Cristo ed essergli fedele, se realizzare concretamente quel patto che ti ha proposto e promesso, oppure no. 
Dio è presente qui ed ora, nei fatti concreti della tua vita, nelle persone che incontri! Ricorda: proprio adesso stai scegliendo e decidendo della tua vita e della tua storia. Oggi, convertiti! Svegliati adesso, la tua felicità è qui e ora. E' adesso il tempo di amare: se non ora, quando?
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lunedì 11 giugno 2012

Occhi felici

Mons. Angelo Comastri racconta di un giornalista che continuamente infastidiva Madre Teresa con flash stordendola. Intervenne allontanandolo e dicendogli di smetterla, ma il giornalista rispose che voleva fotografare gli occhi perché “la Madre aveva un volto brutto, ma gli occhi più belli e felici, mai visti neppure in attori, regine, modelle…” 

Madre Teresa avendolo sentito rispose: 

“Vuole sapere perché i miei occhi sono tanto felici? Il segreto è molto semplice: i miei occhi sono felici perché le mie mani asciugano tante lacrime! Faccia anche lei così, le assicuro che proverà la stessa gioia!”

Mi vengono in mente le parole della Madonna ai giovani di Medugorje quando Le chiesero come facesse ad essere così bella e lei rispose: 
“Sono così bella perché amo”.

DAVIDE BANZATO, "...e gioia sia!"


La gioia è una necessità.
La gioia è preghiera, la gioia è forza, la gioia è amore.
Il mio proposito è di diventare un apostolo della gioia.
Sono più che mai determinata a diffondere la gioia ovunque io vada.
Il profumo della gioia.
Che io possa mantenere il sorriso del dare senza riserva.
Possa trovare la forza di camminare coraggiosa e con un sorriso.
Il sorriso è un grande mantello che copre una moltitudine di dolori.Non ho bisogno di forzare me stessa per essere felice o mostrare agli altri un volto sorridente.
Mi sono abbandonata completamente.
Un "sì" di cuore a Dio e un grande sorriso per tutti.
E mi sembra che queste due parole siano la sola cosa che mi spinge ad andare avanti.
Lasciate che i poveri e la gente si cibino di voi.
Lasciate che le persone "mordano" il vostro sorriso, il vostro tempo.
A volte, quando ci sono delle incomprensioni, potreste non avere nemmeno la voglia di guardare qualcuno.
Allora, non solo guardatelo, ma sorridetegli.
I miei occhi sono felici perchè le mie mani asciugano tante lacrime.
.
(Madre Teresa di Calcutta)

dal blog "Tracce di infinito"

Attenzione alla tristezza!


youtube

Smetti di essere triste! 
Manda via l’antico cancro del tuo cuore,
il mostro che t’uccide senza far rumore…

A che serve fare il muso a tutto il mondo?
A che serve se poi resti prigioniero?
A che serve guadagnare il mondo intero,
se poi perdi la tua anima? 
…La tua anima!

Smetti di essere triste!
Il tuo tempo è un’occasione per amare.
Se sei caduto, ecco che puoi ricominciare…

A che serve flagellarsi tutto il giorno?
A che serve se poi resti prigioniero?
A che serve giudicare il mondo intero,
se poi perdi la tua anima?
…La tua anima!... 

Credimi, è molto importante
regalare anche un sorriso
a chi vive di un istante
e ha perduto il Paradiso, 

a chi scopre ogni miseria
tra le piaghe della vita.
Certo che la vita è seria!!!
Ma è anche bella, e va capita:

C’è bisogno di sperare,
di combattere il dolore,
di morire per amore
e ogni volta sempre poi ricominciare…  
 
Smetti di essere triste!
Non sarà sempre così fino alla morte,
la Vita scrive dritto sulle righe storte…

A che serve lamentarsi tutto il giorno?
A che serve se poi resti prigioniero?
A che serve dominare il mondo intero,
se poi perdi la tua anima?
…La tua anima!

La gioia che dà speranza è la nostra forza!
La gioia che dà speranza è la nostra forza!
La gioia che dà speranza è la nostra forza!
 …la nostra forza!

                                                   (di Roberto Lucioli)

Come una goccia nell'oceano

  Non è lo stesso se ci sei o non ci sei
Sappiamo bene che ciò che facciamo
non è che una goccia nell'oceano. 
Ma se questa goccia non ci fosse,
all'oceano mancherebbe.

Madre Teresa
  
Se la nota dicesse: non è una nota che fa la musica …
non ci sarebbero le sinfonie
Se la parola dicesse: non è una parola che può fare una pagina …
non ci sarebbero i libri
Se la pietra dicesse: non è una pietra che può alzare un muro …
non ci sarebbero le case
Se la goccia d'acqua dicesse: non è una goccia d'acqua che può fare il fiume …
non ci sarebbe l'oceano
Se il chicco di grano dicesse: non è un chicco di grano che può seminare il campo …
non ci sarebbe il pane
Se l'uomo dicesse: non è un gesto d'amore che può salvare l'umanità … non ci sarebbero mai     né giustizia né pace, né dignità né felicità nella terra degli uomini....

Michel Quoist

domenica 10 giugno 2012

Ogni giorno è un tesoro inestimabile

Ogni giorno ti vengono consegnate ventiquattro ore d’oro;
sono tra le poche cose che, su questa terra,
ti sono date gratuitamente.


Se anche possedessi montagne di denaro,
non potresti comprare neanche un’ora aggiuntiva.
Che cosa farai con questo tesoro inestimabile?


Ogni santo giorno cerca di fare della tua vita un capolavoro.



Riconoscersi peccatori

"Non esiste peccato più grave di quello che consiste 
nel negare il peccato stesso. 
Il peccato d’oggi sta nell’aver perso il senso del peccato.
Pio XII


"Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa,
e perdonato il peccato.
2Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male
e nel cui spirito non è inganno. 
3Tacevo e si logoravano le mie ossa,
mentre gemevo tutto il giorno.
4Giorno e notte pesava su di me la tua mano,
come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore. 
5Ti ho manifestato il mio peccato,
non ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe»
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato".

SALMO 32

7Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
8Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell'intimo m'insegni la sapienza.
19Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
SALMO 51



"Il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe, (lo stesso Iddio di Gesù Cristo)
non è un Dio che se ne sta solo a godersi lo spettacolo del mondo
ma è un Dio che è entrato in un rapporto d'amicizia, d'alleanza con l'uomo, tanto che, (pensate!), l'ebraico usa, per dire la verità, una parola molto importante all’interno del proprio lessico etico – religioso che significa fedeltà, ovvero emeth.

Il peccato consiste nel rompere questa fedeltà,
ovvero nel non amare l'amore con cui siamo stati amati

Allora, da questo punto di vista, quando si corrisponde a questo amore,
si è amati in modo pieno e totale, da cui segue che il vivere lontani dal peccato è bello. Quando uno si sente amato, di solito, è nella gioia. In questo senso non peccare, ovvero corrispondere all'amore con cui Dio ci ha amati per primo, è quanto di più bello ci possa essere.

Perché è così difficile farlo? Perché a volte può sembrarci che, corrispondendo a questo amore paterno, a questo amore di Dio, (che potremmo configurarci come paterno o materno, a seconda dei casi), noi esseri umani non siamo sufficientemente liberi di gestirci la nostra vita. Insomma, il peccato nasce da questo desiderio di spezzare l'alleanza per essere noi i protagonisti e non i partner di un legame d'amore".
BRUNO FORTE


"Devo dire che l’idea che noi cristiani abbiamo di peccato è un po’ approssimativa, e quella che ne ha il mondo intorno assolutamente grottesca.
Esiste il peccato?

Oggi si tende a negare questa realtà, parlando al limite di fragilità interiore o di senso di colpa.
Attenti amici: il senso di colpa non è in alcun modo un peccato. Del peccato ha solo l’apparenza, ma non porta a conversione e, normalmente, non coinvolge la libertà. Per commettere un peccato dobbiamo poter scegliere di negare l’amore, ostinarci in questa chiusura di cuore.

Sono andato ad informarmi sul significato della parola “peccato” nell’A.T..
Sono rimasto allibito: uno dei termini più usati significa: fallire il bersaglio dell’arco.
Fare cilecca, insomma! Fallire il bersaglio, non realizzare il progetto, sbagliare ciò a cui sei chiamato: questo è il peccato.

Ma non è disubbidire a Dio? Dipende che significato diamo a “ubbidire.” Se ubbidire a Dio è come facevi con tua madre quando avevi cinque anni allora proprio per niente! Ma se ubbidire vuol dire, nel senso etimologico del termine “ob-audire”, cioè ascoltare in piedi, allora sì!

Se sei convinto di sapere tu qual è la tua vita, non ascolti ciò che Dio ti sussurra al cuore e fai di testa tua, allora auguri, ne hai bisogno!

Ho l’impressione che l’uomo fatichi a percepirsi peccatore perché crede che dire: “sono un peccatore” equivalga a dire: “non valgo a nulla.” Ma non è questo, per niente!
Il peccato è la percezione dell’uomo di essere fatto per qualcosa di enorme e di accontentarsi della mediocrità. Se scegliamo la gestione della nostra vita senza coinvolgere Dio corriamo il rischio di fallimento totale! Il peccato è dire “no” all’amore. Tutto qui".

http://www.tiraccontolaparola.it/template_pagine/pg_11.asp?idct=321&idlv=40



venerdì 8 giugno 2012

Il giardino dei tuoi pensieri


Coltiva il giardino dei tuoi pensieri, 
riscalda la serra del tuo cuore, 
difendi il prato della tua mente, 
nessuno potrà rubarti la bellezza che hai in fondo all'anima.

Don Bosco




Semina la gioia nel giardino di tuo fratello
e la vedrai fiorire nel tuo.

Padre Pio


Sapere di non sapere

La docta ignorantia

Mantieni sempre un atteggiamento di umile ascolto 
e di attenta osservazione,
perché sono molte di più le cose che non sai
rispetto a quelle che pensi di sapere.


Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine: [...]
"Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra?
Dillo, se hai tanta intelligenza!

Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai,
o chi ha teso su di essa la misura?
Dove sono fissate le sue basi
o chi ha posto la sua pietra angolare,
mentre gioivano in coro le stelle del mattino
e plaudivano tutti i figli di Dio?

Chi ha chiuso tra due porte il mare,
quando erompeva uscendo dal seno materno,
quando lo circondavo di nubi per veste
e per fasce di caligine folta?
Poi gli ho fissato un limite
e gli ho messo chiavistello e porte
e ho detto: «Fin qui giungerai e non oltre
e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde».

Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all'aurora,

perché essa afferri i lembi della terra
e ne scuota i malvagi?
Si trasforma come creta da sigillo
e si colora come un vestito.
E` sottratta ai malvagi la loro luce
ed è spezzato il braccio che si alza a colpire.

Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato?

Ti sono state indicate le porte della morte
e hai visto le porte dell'ombra funerea?
Hai tu considerato le distese della terra?
Dillo, se sai tutto questo!

Per quale via si va dove abita la luce
e dove hanno dimora le tenebre
perché tu le conduca al loro dominio
o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa?
Certo, tu lo sai, perché allora eri nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
 
Sei mai giunto ai serbatoi della neve,
hai mai visto i serbatoi della grandine,
che io riserbo per il tempo della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
Per quali vie si espande la luce,
si diffonde il vento d'oriente sulla terra?

Chi ha scavato canali agli acquazzoni
e una strada alla nube tonante,
per far piovere sopra una terra senza uomini,
su un deserto dove non c'è nessuno,
per dissetare regioni desolate e squallide
e far germogliare erbe nella steppa?"

GIOBBE 38,1ss 



"Il Signore conosce i pensieri e le intenzioni del nostro cuore. 

Senza dubbio egli li conosce tutti, mentre noi solo quelli che ci è concesso 
di percepire per il dono del discernimento.

Il nostro spirito infatti non conosce tutto ciò che si trova nell'uomo, 
e riguardo ai suoi pensieri che, consapevole o meno, percepisce, 
non sempre intende come le cose stiano in realtà. 

Anche quelle cose che scopre con gli occhi della mente, non le distingue nitidamente 
a causa di una certa caligine che ha sempre davanti agli occhi.

Spesso, infatti, o il nostro stesso giudizio o quello di altri o anche il tentatore 
ci presentano come buono e santo 
ciò che all'occhio di Dio non è per nulla degno di premio. 

Vi sono contraffazioni di vere virtù, come anche di vizi, 
che ingannano e abbagliano gli occhi della mente con immagini ingannevoli, 
talmente che spesso appare bene il male e il male bene.

Questo fa parte della nostra miseria e della nostra ignoranza, 
che dobbiamo molto deplorare e molto temere.

Sta scritto infatti: Vi sono strade che sembrano buone all'uomo, 
ma che invece conducono all'abisso (cfr. Pro 16, 25)".

BALDWIN,  VESCOVO DI CANTERBURY, "Trattati"




"Ma la verità è diversa, o cittadini: unicamente sapiente è il dio; 
e questo egli volle significare nel suo oracolo, 
che poco vale o nulla la sapienza dell’uomo;

e, dicendo Socrate sapiente, non volle, io credo, riferirsi propriamente a me Socrate, ma solo usare del mio nome 
come di un esempio; quasi avesse voluto dire cosí: 

O uomini, quegli tra voi è sapientissimo il quale, come Socrate, abbia riconosciuto che in verità la sua sapienza non ha nessun valore”.   

               SOCRATE, in Platone "Apologia"

giovedì 7 giugno 2012

La radice contemplativa

Non aver paura del silenzio


Non c’è attività duratura e intelligente di costruzione della città
senza una radice contemplativa, che è la capacità di silenzio,
di deserto interiore, di pausa, in cui si riceve la Parola di Dio, la si ascolta
e quindi si costruisce anche dal punto di vista intellettuale una certa visione del mondo. 

Cosicché il fare non sia determinato solo dalle urgenze, dalle necessità, 
ma sia ritmato da questo progetto che nasce da un ascolto della Parola 
e da un atteggiamento di deserto, di silenzio contemplativo. 

Quanto maggiori sono le responsabilità di una persona, 
tanto più si devono trovare ogni giorno 
più lunghe ore di silenzio contemplativo. 

Bisogna cercarlo, e lottare per averlo, per non farsi travolgere dalle cose, 
dalla valanga di parole dette a vanvera, di giudizi affrettati. 

Il silenzio è sempre difficile.
 

Il silenzio bianco ancor di più: il silenzio nero è pura assenza di suoni, 
quello bianco è sintesi di tutti i colori. 
Ed è questo che bisogna imparare a esercitare. 

Superare, guardare in faccia la paura del silenzio, 
nella quale emergono alcuni mostri interiori, 
per imparare che si possono esorcizzare e si può dare loro un senso.

Carlo Maria Martini


Impara dai tuoi errori

Sbagliando si impara


Guarda ai tuoi errori come a pietre per gradini,
e non a massi che ti ostacolano il cammino... 


Ci sono persone che crescono per i loro fallimenti,
altre invece non riescono a riprendersene. 


Tu non considerarli come pietre d'inciampo,
ma usali piuttosto come gradini per salire più in alto !


Quando cadi, rialzati subito,
se necessario umiliati e chiedi aiuto,
perché l'orgoglio è la nostra rovina più grande.
 

Tu sei importante!

Come un prodigio

Non dire mai : "Non valgo nulla..."
Perché sei un miracolo di Dio!

Egli non ti Ama perchè sei importante,
ma sei importante perchè ti Ama !


Ripeti a te stesso: 

"Tu mi hai fatto come un prodigio,
un miracolo del tuo amore,
a tua immagine e somiglianza
in Gesù Cristo tuo Figlio"


 

mercoledì 6 giugno 2012

Sulla paura

 Pillole di saggezza sulla paura



"Tutti muoiono, non tutti però vivono veramente!" 

W. Wallace in "Brave Heart"




 "Vivir con miedo es como vivir a medias"
("Vivere con paura è come vivere a metà")

Scott e Fran in "Ballroom"





"Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare".
 Elbert Hubbard 

"Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti". 
Bertrand Russell 

"L’unica cosa di cui aver paura è la paura".
Franklin Roosevelt

"Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore". 
Charlie Chaplin 

"Si odia chi si teme". 
Quinto Ennio

"Dio è la speranza del forte, e non la scusa del vile". 
Plutarco  



Giovanni Paolo II 

"25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 28Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!»".  (MATTEO 14)

"Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
26Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. 27Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. 30Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!" (MATTEO 10)

"25Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 28E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 31Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». 32Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. 33Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta". (MATTEO 6) 

martedì 5 giugno 2012

L'aquila e il pollo

 Messaggio per un'aquila che si crede un pollo


"Un uomo trovò un uovo d'aquila e lo mise nel nido di una chioccia.

L'uovo si schiuse contemporaneamente a quelle della covata, e l'aquilotto crebbe insieme ai pulcini.

Per tutta la vita l'aquila fece quel che facevano i polli del cortile, pensando di essere uno di loro.
Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi
da terra di qualche decimetro.

Trascorsero gli anni, e l'aquila divenne molto vecchia.

 Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d'aria, muovendo appena le robuste ali dorate.
La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita.

"Chi è quello?" chiese.

"E' l'aquila, il re degli uccelli", rispose il suo vicino. "Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo
alla terra, perché siamo polli."

E così l'aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere
tale."

ANTHONY DE MELLO


"All'inizio mi sentii immensamente umiliato.
Mi stava forse paragonando pubblicamente a un pollo da cortile? Sì e no.
Aveva avuto intenzione di umiliarmi? Impossibile: non era lo stile di Tony.

Ecco cosa voleva dire, a me e agli altri: ai suoi occhi io ero un''aquila reale', inconsapevole delle
vette a cui avrei potuto innalzarmi
.

Questa storiella mi fece capire la statura di quell'uomo, e la genuinità del suo amore e del suo rispetto per le persone, sentimenti che riusciva a mantenere pur dicendo loro la verità.

Il suo lavoro non consisteva che in questo: far aprire gli occhi alle persone, affinché capissero la realtà della propria grandezza.

Questo era Tony de Mello al suo apice: un uomo che proclamava il messaggio della 'consapevolezza',
che vedeva la luce che noi rappresentiamo per noi stessi e gli altri,
che ci faceva capire che siamo migliori di quanto pensiamo".

J. FRANCIS STROUD, S.J.

Dove sei?


RITORNO A SE STESSI

Rabbi Shneur Zalman, il Rav della Russia, era stato calunniato presso le autorità da uno dei capi dei mitnagghedim, che condannavano la sua dottrina e la sua condotta, ed era stato incarcerato a Pietroburgo. 

Un giorno, mentre attendeva di comparire davanti al tribunale, il comandante delle guardie entrò nella sua cella. Di fronte al volto fiero e immobile del Rav che, assorto, non lo aveva notato subito, quest’uomo si fece pensieroso e intuì la qualità umana del prigioniero. 

Si mise a conversare con lui e non esitò ad affrontare le questioni più varie che si era sempre posto leggendo la Scrittura. 

Alla fine chiese: “Come bisogna interpretare che Dio Onnisciente dica ad Adamo: 

«Dove sei?».  

“Credete voi - rispose il Rav - che la Scrittura è eterna e che abbraccia tutti i tempi, tutte le generazioni e tutti gli individui?”. 

“Sì, lo credo”, disse. 

“Ebbene - riprese lo zaddik - in ogni tempo Dio interpella ogni uomo

‘Dove sei nel tuo mondo? Dei giorni e degli anni a te assegnati ne sono già trascorsi molti: nel frattempo tu fin dove sei arrivato nel tuo mondo?’. 
Dio dice per esempio: ‘Ecco, sono già quarantasei anni che sei in vita. Dove ti trovi?’”.

All’udire il numero esatto dei suoi anni, il comandante si controllò a stento, posò la mano sulla spalla del Rav ed esclamò: “Bravo!”; ma il cuore gli tremava.

MARTIN BUBER "Il cammino dell'uomo



La memoria storica

SENZA MEMORIA NON C'E' FUTURO

«Sì, la me­mo­ria storica è veramente una “marcia in più” nella vita, perché senza memoria non c’è futuro.

Una volta si diceva che la storia è maestra di vita!

La cultura consumistica attuale tende invece ad appiattire l’uomo sul presente,
a fargli perdere il senso del passato, della storia;

ma così facendo lo priva anche della capacità di comprendere se stesso,
di percepire i problemi, e di costruire il domani.

Quindi, cari giovani e care giovani, voglio dirvi:
il cristiano è uno che ha buona memoria, che ama la storia e cerca di conoscerla».

Papa Benedetto XVI

La più bella cosa

LA PIU' BELLA COSA CHE TI PUO' CAPITARE
 

INCONTRARE UNA PERSONA

CHE CONOSCA 

I TUOI ERRORI...

LE TUE MANCANZE...
I TUOI PASSI FALSI...
I TUOI DIFETTI E LE TUE DEBOLEZZE...
...E CHE NONOSTANTE QUESTO CONTINUI A VOLERTI BENE
E A PENSARE CHE TU SIA SEMPLICEMENTE SPECIALE
COSI' COME SEI.
dal web

domenica 3 giugno 2012

Il risveglio

sabato 2 giugno 2012

Il cammino particolare



IL CAMMINO PARTICOLARE 


Rabbi Bär di Radoschitz supplicò un giorno il suo maestro, il Veggente di Lublino: 

“Indicatemi un cammino universale al servizio di Dio!”. 

E lo zaddik rispose: 

“Non si tratta di dire all’uomo quale cammino deve percorrere: perché c’è una via in cui si segue Dio con lo studio e un’altra con la preghiera una con il digiuno e un’altra mangiando. E' compito di ogni uomo conoscere bene verso quale cammino lo attrae il proprio cuore e poi scegliere quello con tutte le forze”.

                           MARTIN BUBER  "Il cammino dell'uomo"